Imateriali naturali utilizzati nei lavori della Pratomarmi comunicano la loro bellezza e unicità ogni volta che si ha la possibilità di vederli dal vivo e osservarli nei dettagli. Le loro particolarità vengono trasmesse, dagli artigiani che li lavorano con esperienza e passione, al cliente per guidarlo e consigliarlo nella scelta del prodotto che rispecchi le loro esigenze. Il mondo delle pietre è vasto e pieno di dettagli interessanti e curiosità. Pratomarmi vuole diffondere parte della sua esperienza e passione che da tre generazioni trasmette ai propri clienti, architetti e Designer e lo farà con alcune curiosità, dettagli e particolari sulle pietre naturali e i quarzi lavorati in azienda.

Il marmo, sin dall’antichità ha affascinato l’uomo ed è stato impiegato nell’architettura e nella scultura. Il basso indice di rifrazione della calcite, presente in cristalli nella struttura della pietra, permette alla luce di “penetrare” nella superficie prima di essere riflessa, donandogli una speciale luminosità. È a questa particolare caratteristica che deve il suo nome, infatti, “Marmo” deriva dal Greco e significa “PIETRA SPLENDENTE”.

Sono molti i giacimenti di Marmo ma il più importante in Italia e, attualmente, nel mondo è situato sulle Alpi Apuane. Comprende i centri marmiferi del Carrarese (Lucido, Sagro ed Equi), del Massese (Corchia), della Versilia (Seravezza) e della Garfagnana (alta valle del Serchio). Esso fornisce ancor oggi, dopo secoli di sfruttamento, al mercato mondiale, la maggior parte degli “statuari” detti moderni, in opposizione agli antichi provenienti dalla Grecia.
L’inizio dell’utilizzazione del giacimento nelle adiacenze dell’antica Luni, onde il nome di marmo lunense, risale a due secoli a. C. e il commercio con Roma a 70 anni prima dell’era volgare. La maggior prosperità del commercio, che continuò attivo fino al sec. II e III d. C., risale agli anni compresi tra il 98 e il 180 d. C., cioè da Traiano a Marco Aurelio, in cui più attivamente furono lavorate le cave di Poggio Domizio, Fantiscritti e Polvaccio, che fornì il marmo per la colonna Traiana e per l’Apollo del Belvedere.
Le varietà che si possono trovare nei centri marmiferi sono molte e si distinguono a seconda del colore e della struttura. I più diffusi sono: Bianco chiaro ordinario, Statuario, Bianco P., Bardiglio, Bardiglio fiorito, Bardiglio cappella e Bardiglio tigrato, Paonazzo apuano, Fior di pesco, Cipollino apuano, breccia violetta , skyros d’Italia, Breccia medicea, Arabescato dell’Alta Versilia, Calacata, il rosso antico e il viola antico.

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